Cancro, ipertermia e Terapia Gerson
di Kathryn Alexander
Ho pensato di dare alcune intuizioni nel trattamento del cancro con ipertermia (aumento della temperatura del corpo) che viene raggiunto facendo bagni caldi, FIR o terapia a radiofrequenza. Il principio dell' ipertermia si basa sul fatto che quando le cellule tumorali sono riscaldate ad una temperatura di 42.5º C cominciano a morire, mentre le cellule normali possono ancora funzionare.
In generale la gestione dell' ipertermia comporta il fatto che il paziente venga immerso in un bagno d'acqua riscaldata a 46ºC per 40 minuti mentre gli vengono somministrati:
farmaci per aumentare la tolleranza dei tessuti e degli organi al calore e per supportare il funzionamento del cuore;
anestesia generale;
un ventilatore polmonare modificato per facilitare la respirazione.
Si potrà capire che a temperature inferiori a queste, le cellule tumorali non moriranno, e a temperature al di sopra di queste si sottopporrà invece il paziente a rischi di complicanze gravi.
Tuttavia, i benefici dell' ipertermia applicati in aggiunta ai trattamenti che uccidono il cancro, come la chemioterapia, la radioterapia o i trattamenti più naturali, come la somministrazione di B17 (Laetrile), sono ben documentati.
Come funziona l' ipertermia?
L' ipertermia (a temperature fino a 42.5ºC) aumenta la proliferazione delle cellule tumorali. È quando sono nel ciclo di divisione cellulare (proliferazione) che sono più sensibili agli effetti di entrambi i farmaci citostatici e alle radiazioni. Altre volte (cioè quando la cellula è a riposo) rimarranno invece resistenti al trattamento, che è uno dei motivi per cui sia la chemioterapia che la radioterapia devono essere intraprese per periodi prolungati di tempo - per catturare il maggior numero di cellule quando stanno venendo fuori del loro fase di riposo e cominciano a dividersi-. Lo scopo dell' ipertermia è di sincronizzare la proliferazione delle cellule tumorali con l'esposizione al calore. Normalmente, nei tumori solidi solo il 3% -5% delle cellule tumorali sono in fase di crescita - quindi se è possibile ottenere che un maggior numero di cellule tumorali di divida simultaneamente, non solo il tasso di risposta al trattamento sarà maggiore, ma anche si potrà raggiungere lo stesso risultato con dosi minori evitando di protrarre il trattamento nel lungo termine e riducendone gli effetti dannosi.
Ipertermia "naturale"
Il principio fondamentale della naturopatia è quello di attivare il potenziale di guarigione ad un punto nel quale si potrà spontaneamente indurre la febbre. Con l'applicazione terapeutica di dieta e altre tecniche naturali che riducono la tossicità e contemporaneamente ricostituiscono il corpo, è possibile, come ci ha insegnato il Dr. Gerson, riattivare il sistema immunitario e portare il corpo a sviluppare una "naturale" febbre da guarigione (infiammazione di guarigione o crisi di guarigione ). Il Dr. Gerson ha riscontrato che le febbri artificiali indotte, per esempio dalla vaccinazione, non avevano lo stesso potere di guarigione e di conseguenza non curavano, ma che erano necessarie per il paziente invece le febbri spontanee autoprodotte ed intervallate per arrivare alla guarigione.
Siccome le cellule tumorali sono più vulnerabili a essere attaccate quando si stanno dividendo, ne consegue che la febbre naturale induce la proliferazione, ma che il sistema immunitario, che a quel punto è completamente riattivato, è altresì attrezzato adeguatamente per poi uccidere le cellule tumorali. Il dottor Gerson ha scoperto questo attraverso l'osservazione clinica e la scienza moderna sta cominciando a fornire la spiegazione documentata per questo fenomeno.
Quindi è un equazione:
Il tasso di proliferazione delle cellule tumorali non deve superare la capacità di distruzione delle cellule tumorali stesse (per entrambi il proprio sistema immunitario o qualche forma di trattamento citotossico).
Ne consegue che l' ipertermia, come trattamento autonomo, stimola la crescita del cancro invece di reprimerla.
Questa informazione non è nuova; è stato diffusa fin dai primi anni 70 ed è di conoscenza comune tra i medici. In genere, non troverete professionisti medici che sostengono l'uso di qualsiasi dispositivo di ipertermia come trattamento autonomo per i pazienti con cancro o un indebolimento del sistema immunitario, a meno che non venga utilizzato in aggiunta ad una terapia citotossica, come la chemioterapia, la radioterapia o il laetrile . Per dirla con parole semplici, l' ipertermia di per sè stimola la crescita del cancro. L' ipertermia può spostare le tossine da un compartimento all'altro, o anche attraverso la pelle, ma questo è irrilevante quando l'obiettivo è quello di ridurre il tumore.
Ci sono un sacco di informazioni su internet sull' ipertermia e il cancro, ma nulla che confermi il valore terapeutico della FIR sul cancro come trattamento autonomo. Io stessa, ho cercato tutti gli studi che sostengono il miglioramento dei risultati clinici utilizzando la FIR, ma non sono riuscita a trovare qualcosa di utile. Se qualcuno avesse qualche prova o statistica significativa sull'utilizzo sia isolato che combinato dell' ipertermia con una terapia citotossica clinica sarei interessata ad esaminarlo e forse potremmo avviare una discussione costruttiva.
Articoli correlati
- Terapia Gerson e terapie convenzionali: possibili compatibilità
- Controindicazioni e precauzioni nella Terapia Gerson
- Testimonianza di guarigione dal melanoma al IV stadio di Todd Buttram