Disidratazione: Eliminare solamente il sale non risolve il problema

Disidratazione: Eliminare solamente il sale non risolve il problema

di Kathryn Alexander

Ogni tanto ritorna un'ondata di interesse per l'argomento della disidratazione. La disidratazione, ci viene detto, è alla base di tutte le malattie, il fattore unificante tra la maggior parte delle malattie croniche, la cui lista pare interminabile. E' stato un tema caldo di quando ero studente, 25 anni fa, e ricordo che al tempo era quasi obbligatoria la lettura del libro del Dr. F. Batmanghelidj  "il vostro corpo implora ‪‎acqua‬" nel quale si dava la chiara spiegazione del legame tra disidratazione e problemi di salute cronici.

Egli raccomanda il modo più semplice per reidratare il corpo cioè quello di bere acqua salata, arrivando così ad assumere almeno due cucchiaini di sale (cloruro di sodio) sciolto in acqua, al giorno. Recentemente, mi sono imbattuta in un post sul blog del Dr Sircus sulla disidratazione e sono rimasta sorpresa che questo concetto di acqua salata sia ancora attuale e fortemente raccomandato. Il Dr. Sircus asserisce che il 75% delle persone è disidratata, a causa di un insufficiente assunzione d'acqua, e il suo trattamento consisterebbe nel bere più acqua possibile addizionata con sodio e magnesio bicarbonato. Questo rimedio, a mio avviso, è adatto solamente ad affrontare situazioni acute ma, non assolutamente idoneo per prevenire o curare problemi cronici. Ad esempio, in caso di disidratazione acuta una flebo contenente soluzione fisiologica può certamente risolvere l'acuta, temporanea disidratazione. Se al paziente fosse data semplicemente acqua, ciò diluirebbe la concentrazione di sodio nel sangue e i reni risponderebbero rimuovendo l'acqua in eccesso, ma, dando sodio e acqua insieme, la circolazione potrà così contenere l'aumento del volume.Tuttavia, uno stato di disidratazione cronica non può essere risolto dall'introduzione di acqua, acqua salata o acqua alcalina potabile perché la disidratazione cronica significa che il corpo ha perso la sua capacità di trattenere l'acqua e quindi di reidratare. La conseguenza di uno stato di disidratazione protratto nel tempo è il ritiro e/o asciugatura dei tessuti del corpo che porta ad un aumento di calore o a malattie "infiammatorie", come l'artrite, la colite ulcerosa, la diverticolite, la bronchite, e può comprendere anche allergie, patologie autoimmuni, ulcere e ad un processo di invecchiamento accelerato generale dove l'età cronologica (quanti anni hai) è superata dall'età biologica (l'età dei tessuti).

Che cosa è l'idratazione?

Immaginate di avere una pianta in vaso che non avete innaffiato per sei mesi. Sarà cronicamente disidratata (o morta!). Che cosa accadrebbe se si innaffiasse quella pianta? L'impianto sarebbe in grado di prendere l'acqua, facendolo però defluire direttamente attraverso il terreno per poi lasciarlo asciutto così come lo era prima. La causa potrebbe trovarsi o nelle proprietà idratanti del suolo, o nella sua capacità di reidratare e "trattenere" l' acqua. Queste proprietà sono dovute ad una ricca offerta di polisaccaridi (catene di zuccheri) generati dai microbi del suolo. Questi polisaccaridi hanno una proprietà di gelificazione a causa delle loro forze elettriche che attirano e intrappolano l'acqua. Diamo uno sguardo alla pianta di cactus. Come può sopravvivere nel deserto con così poca acqua? La risposta si trova di nuovo nella sua ricca offerta di polisaccaridi (glucomannani) che si trovano nelle sue foglie. Questi zuccheri fungono da "trappola d'acqua" per la pianta. E, per gli esseri umani, vige la stessa regola. La nostra capacità di idratare è regolata dal nostro tessuto connettivo che si trova in tutto il corpo. Il tessuto connettivo è costituito da una rete di fibre proteiche incorporate da un gel polisaccaride che dà al corpo la sua forma. Alcuni tessuti connettivi sono duri e densi con meno gel polisaccaridico e più fibre proteiche, come, per esempio, le ossa, i tendini e i legamenti, mentre altri tessuti sono più sciolti, con meno fibra e più gel, come la sostanza fondamentale che occupa lo spazio tra le cellule e i vasi sanguigni, linfatici e circolatori. Maggiore è il rapporto di gel di proteine e maggiore è la capacità di idratazione.

Che cosa è il gel "umano" ?

Il gel umano è costituito dal tipo di zuccheri che si ottengono dalla fibra dietetica solubile, come la pectina che si trova nella frutta e nella verdura, nei cereali integrali e nei legumi.La pectina è probabilmente uno dei polisaccaridi più noti per la sua capacità gelificante. Mantiene la pianta idratata ed elastica. Con l'invecchiamento dell'impianto il rapporto di pectina e di lignina diminuisce, e la pianta diventa rigida e fragile. Il nostro gel è costituito da catene di acidi simil-zuccheri come si trovano nella pectina. La Pectina contiene catene di acido D-galatturonico, che è altamente idrofilo (attira acqua). I nostri corpi possono facilmente convertire l'acido D-galatturonico della pectina in acido D-glucuronico, che è l'elemento principale del nostro gel. Quindi una dieta che è alta in questi componenti idratanti - ( frutta, verdura, cereali e legumi) - conferirà le stesse proprietà "attira acqua" ai nostri corpi come avviene all'interno della pianta.

Cosa accade quando il gel si restringe?

Quando il gel si restringe, il corpo si restringe, le ossa diventano fragili, i dischi intervertebrali si appiattiscono, le giunture si seccano, le mucose pure, e, soprattutto, il flusso di nutrienti e tossine da e verso le cellule diventa rallentato (se vi ricordate abbiamo parlato di sostanza sciolta, o sostanza fondamentale, che occupa lo spazio peri-vascolare tra le cellule e i vasi circolatori. Questa è l'area attraverso la quale i nutrienti e i prodotti di scarto viaggiano. Una delle funzioni più importanti delle cellule del tessuto connettivo è quello di mantenere le condizioni ottimali di questo spazio in modo da favorire questo scambio e, queste condizioni dipendono dal fattore polisaccaride che deve essere sufficientemente presente all'interno del corpo stesso. Gel sufficiente significa idratazione sufficiente e facile passaggio dei nutrienti e delle tossine. Uno di questi gel del quale avrete sicuramente sentito parlare è l'acido ialuronico che è prodotto dalla membrana sinoviale delle articolazioni. Questo gel è composto di glucosamina (una glucosamina) e acido glucuronico, che ha la proprietà di lubrificare le articolazioni e alleviare, di conseguenza, il dolore. Prendendo glucosamina come integratore non solo si stimolano le cellule del tessuto connettivo affinchè producano acido ialuronico, ma si inibisce anche la distruzione della cartilagine, in modo da proteggere le articolazioni dai cambiamenti degenerativi. Negli spazi perivascolari, quindi, se la sostanza fondamentale si restringe, i nutrienti non possono raggiungere le cellule, queste  muoiono di fame, e le tossine rimangono intrappolate nella matrice. Ciò genera una risposta immunitaria: la circolazione e la migrazione delle cellule immunitarie infiammatorie si mobilitano per rimuovere detriti tossici e cellule morte. Il problema della disidratazione cronica, o di una mancanza di sostanza fondamentale, è che l'area può diventare vulnerabile ad attività infiammatorie, e genererà un apporto continuo di radicali liberi. Questo può far si che il DNA cellulare venga messo sotto attacco, potendo in alcuni casi produrre auto-anticorpi e l'insorgenza della malattia autoimmune. La specificità del tessuto determinerà il tipo di malattia autoimmune, e gli anticorpi anti-nucleo (ANA) in un esame del sangue confermeranno la diagnosi.

C'è una ragione per bere acqua e sale nel processo di reidratazione?

Ora che conosciamo i meccanismi di idratazione e di quanto essa sia importante per la fornitura di materie prime per la ricostituzione della matrice polisaccaride, viene spontaneo chiedersi dove e se il sodio possa entrare in questa equazione. Il sodio attira l'acqua, e se preso in quantità vi farà sentire sete. Così la teoria è, se si prende molto sodio allora si dovrebbe trattenere più acqua! Tuttavia, quando si assume sodio l'acqua è attratta dal sodio e non dai tessuti connettivi. Inoltre, esso può complicare il problema della disidratazione attraendo acqua dal tessuto connettivo. Forse il miglior esempio di questa situazione è visibile nella salinità del suolo. Quando il livello di sale nel terreno supera l' 1,5%, non solo impedisce l'assorbimento di acqua da parte della pianta, ma provoca anche un drenaggio dell'acqua al di fuori del suolo stesso. Prendendo troppo sale si eroderà la scorta di potassio, facendolo letteralmente uscire dalla cellula. Quando questo accade il sodio entra nella cellula portando con sè acqua. Normalmente, il potassio intracellulare genera un campo elettrico che attira acqua e strutture IT. Di conseguenza se il potassio si perde, allora il sodio si sposta; la cellula si gonfia d' acqua e non può "respirare" ostacolando altresì l'assorbimento di ossigeno e la produzione di energia. Sintomi di ritenzione di liquidi all'interno del corpo (edemi, ipertrofia cellulare) sono segni patologici e non rappresentano affatto una condizione di idratazione, anzi possono verificarsi come conseguenza di una condizione di disidratazione cronica.

Cosa possiamo fare?

Abbiamo bisogno di mangiare più alimenti che forniscono le basi per il gel polisaccaride del tessuto connettivo, come cibi naturali e integrali, frutta e verdura, e abbiamo bisogno di ridurre i cibi e le bevande che ci disidratano, come tè, caffè, alcool, alimenti raffinati e zucchero. Dobbiamo anche evitare di assumere troppe proteine e grassi saturi. La proteina è "drenante" perché uno dei suoi componenti è l'urea, che è un diuretico, e i grassi, semplicemente, respingono l'acqua. Tuttavia, alcuni grassi, come ad esempio gli acidi grassi essenziali, sono più idonei da usare. Questi grassi dovrebbero essere incorporati nella membrana cellulare rendendola meno rigida, attirano l'ossigeno e, soprattutto, sono in grado di sedare l'infiammazione. Questo non significa che si debba iniziare ad assumere dosi elevate di supplementi di olio di pesce, significa semplicemente che si dovrebbero drasticamente ridurre i grassi saturi, i grassi trans e altri oli in modo che i grassi buoni di origine vegetale abbiano meno concorrenza. Così la prossima volta che qualcuno vi consiglierà di bere acqua salata o aggiungere bicarbonato di sodio all'acqua potabile, pensateci due volte.

 

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